Molto spesso i nostri dolori muscolo-scheletrici riferiti ad un muscolo (in particolare l’ileopsoas) o ad una articolazione dipendono da cause viscerali. Il colon irritabile potrebbe essere uno di questi.
Riprendo e revisiono un articolo di qualche anno fa ,secondo me di notevole interesse e attualità.

E proprio in questo articolo voglio parlarvi delle correlazioni tra il nostro contenuto viscerale (in particolare l’apparato digerente e il colon nella sua porzione ascendente e discendente) ed il nostro contenitore , la struttura muscolo-scheletrico adiacente ovvero le anche ed i muscoli ileopsoas .
Quale connessione c’è tra questo muscolo importante per la locomozione ed il nostro intestino?
Il mal di schiena può dipendere da un colon irritabile?
Il muscolo ileopsoas:anatomia
Il muscolo ileopsoas, in numero pari(2) è un muscolo spesso e allungato, costituito da due ventri muscolari: il grande psoas e il muscolo iliaco che si uniscono distalmente per inserirsi al piccolo trocantere del femore(nella regione interna della coscia sotto l’inguine).
Il muscolo viene classificato, insieme al piccolo psoas, tra i muscoli interni dell’anca.

Il muscolo grande psoas è fusiforme e prende origine dai corpi delle prime quattro vertebre lombari e dell’ultima toracica(T12) e dai dischi intervertebrali interposti. Origina inoltre dai processi costiformi delle prime quattro vertebre lombari, determinando così due strati, uno anteriore e uno posteriore, tra i quali è posto il plesso lombare (T12,L1-L4) quella centralina che manda i nervi a tutto l’arto inferiore (nervi ileoipogastrico, ileoingiunale,genitofemorale,cutaneo laterale della coscia,otturatore e femorale)ed in parte il plesso sacrale (parte di L4-L5-S3) dal quale nasce il plurinominato nervo sciatico. I fasci muscolari decorrono parallelamente alle vertebre lombari, fino ad incontrare, nella fossa iliaca, i fasci del muscolo iliaco. Passa, quindi, sotto il legamento inguinale, occupando e convergendo in un robusto tendine che si inserisce nel piccolo trocantere del femore.
Il muscolo iliaco ha forma di ventaglio ed origina dalla fossa iliaca e dall’ala dell’osso sacro. I fasci muscolari passano al di sotto del legamento inguinale, andando ad inserirsi sul tendine del muscolo grande psoas e quindi sul piccolo trocantere del femore.
Importanza strategica dell’ileo psoas :lavora sia sull’arto inferiore che sulla colonna
Dato che si inserisce sul femore, sul bacino e sulla colonna vertebrale, l’ileopsoas può svolgere diverse funzioni, che cambiano a seconda della nostra postura e della posizione in cui ci troviamo.
Le funzioni più importanti dell’ileo psoas sono:
- flettere la gamba (come se volessimo portare il ginocchio verso il petto)
- flettere la colonna in avanti
- aumentare la lordosi lombare, ovvero la normale curvatura in avanti che hanno le ultime vertebre
- portare il bacino in avanti (antiversione)
Dalla quantità di funzioni che svolge, è facile capire che si tratta di un muscolo attivo in moltissimi dei movimenti che facciamo, e per questo particolarmente importante.
Inoltre se dal punto di vista muscolare lo vediamo in un’ottica più globale collocato nel concetto di catene muscolari del corpo capiamo bene che se abbiamo un problema all’inguine, dato per esempio da una tendinite allo psoas, potremmo considerare il problema localmente ma anche estenderlo ad una serie di muscoli che fanno parte di quella catena. Vediamo meglio questo concetto.
Il concetto di catena muscolare: muscoli che lavorano insieme
Possiamo dire che l’intero sistema muscolare si comporta come un’unica grande unità contrattile. La contrazione di una parte di essa determina modificazioni evidenti o poco percettibili in tutti gli altri distretti corporei. Vari autori hanno raggruppato i muscoli in catene muscolari:
Le maggiori variazioni e relazioni avvengono tra muscoli della stessa catena.
Secondo la metodica Mézières le catene muscolari sono quattro e vengono chiamate “catene cinetiche” ovvero un sistema di muscoli poliarticolari che si ricoprono l’uno con l’altro e si influenzano come le tegole di un tetto.
Tutti gli elementi di una catena cinetica sono solidali, cosicché tutte le azioni localizzate (sia allungamenti che accorciamenti) provocano un accorciamento del sistema per flessione o rotazione.
Le catene cinetiche sono ipercinetiche e arretrate per somma di forze muscolari, e per tornare al nostro ileopsoas, potremmo trovare contratto non solo quello ma altri muscoli..vediamo quali.
Mézières definisce 4 catene: Anteriore del collo, Brachiale, Antero-interna, Posteriore
Vediamo qui raffigurate le principali Antero-interna e Posteriore.

Il muscolo Ileopsoas fa parte assieme al Diaframma della catena muscolare antero-interna del nostro corpo. Questi due muscoli hanno delle intime connessioni tanto da poterli considerare come un’unica unità funzionale. Alla contrazione del diaframma si può associare una co-contrazione dell’ileo psoas e viceversa.
Il problema è però questo: il muscolo diaframma è una delle principali “vittime” degli stati d’ansia e stress costante.
Del resto, qual’è la prima cosa che facciamo quando siamo in ansia? Blocchiamo il respiro, giusto?
Di conseguenza, stati di ansia e stress persistenti possono provocare una contrattura cronica del muscolo diaframma.
Data però la forte vicinanza del muscolo ileo psoas, è comune che i problemi del diaframma si riflettano anche su quest’ultimo.

Una contrattura del diaframma determina una lordosi alta e corta tendente verso l’alto.
Se a soggetti in tali condizioni chiediamo loro dalla posizione supina di elevare l’arto inferiore, notiamo spesso come alla realizzazione del gesto si associ un apnea. Essa è conseguente ad un blocco inspiratorio, sinonimo della co-contrazione del diaframma durante il movimento.
Una retrazione dello psoas genera una lordosi più estesa orientata verso il basso.
Sempre a paziente supino, se chiediamo una inspirazione forzata, noteremo un aumento della lordosi lombare e/o una leggera flessione anteriore del femore sul bacino, espressione questa volta della contrazione dell’ileo psoas.
Questi due muscoli, secondo Mezieres, agiscono in sinergia con l’insieme dei muscoli posteriori della colonna.
Analizziamo le azioni del muscolo ileopsoas.
Considerando l’azione di un muscolo si deve tener conto che questa varia a seconda dei punti fissi e mobili.
Quindi possiamo dire che:
- Se i punti fissi sono il bacino ed il rachide, la contrazione isotonica dell’ileo psoas determina una flessione ed una extra rotazione femorale(della gamba) come quando ad esempio stiamo distesi e i piedi ruotano molto in fuori
- Se il punto fisso è il femore, la sua contrazione isotonica determina la flessione in avanti e/o laterale del tronco a seconda dell’attivazione mono o bilaterale del muscolo (aumento della lordosi e/o lateroflessione della lombare), ad esempio in piedi vediamo che il bacino ruota e si inclina la colonna.
In persone con una marcata lordosi lombare (iperlordosi Dorso-Lombare) abbiamo quindi un muscolo ileo psoas troppo accorciato, e frequentemente problematico.

La retrazione permanente di questi muscoli porterà all’avvicinamento delle inserzioni muscolari con riduzione della fisiologica distanza e dei normali rapporti articolari.
Considerando che gli unici antagonisti sono i RETTI ADDOMINALI che pero’non avendo inserzione diretta sulla colonna risultano sottodominanti, quali sono i muscoli che insieme allo Psoas e Diaframma agiscono anch’essi sulla Lordosi Dorso-lombare?
Sono i muscoli della catena Posteriore:PARAVERTEBRALI E GRAN DORSALE
Vediamo nel dettaglio tutti i muscoli delle due catene Anteriore e Posteriore a livello del tronco.

Linee ROSSE Psoas Iliaco
Linee AZZURRE Diaframma
Linea VERDE Gran Dorsale
Lina VIOLA Paravertebrali
Linea GIALLA Retti dell’Addome
- PARAVERTEBRALI compresi tra D7 e sacro aumentano direttamente la lordosi e determinano l’antiversione del bacino
- I fasci del GRAN DORSALE compresi tra le vertebre toraciche (D7-D12)e creste iliache proiettano posteriormente e verso il suolo le vertebre toraciche ed antivergono il bacino determinando l’aumento della lordosi lombare
- i pilastri del DIAFRAMMA trazionano anteriormente in direzione del torace le vertebre lombari tra L1 ed L4
- gli PSOAS trazionano anteriormente in direzione del femore, le vertebre comprese tra D12 ed L4
- gli ILIACI portano in antiversione il bacino.
Ma che succede se il muscolo ileopsoas si accorcia?
Se analizziamo tutta la serie di muscoli della catena Anteriore di cui fa parte l’ileopsoas, vediamo la complessità di accorciamento di un muscolo che si riflette in tutto il corpo.
Muscoli della catena principale anteriore secondo Mezieres:

- Scaleni
- Intercostali
- Sistema fibroso profondo che tiene spesso il Diaframma e la massa viscerale
- ileopsoas
- Adduttori dell’anca
- Tibiali
La retrazione della grande catena anteriore ci curva in avanti. Con lo stiramento “fisiologico” della catena anteriore e messa in tensione globale avremo questo assetto posturale :
- la retrazione degli adduttori dell’anca e degli psoas comporta un eccesso di adduzione delle cosce.
- la rigidità dei muscoli anteriori della gamba impedisce l’estensione completa dei piedi.

Il muscolo ileopsoas che infiamma schiena e anca
Possiamo dire quindi che un‘ileopsoas contratto, oltre a modificare l’assetto posturale per la continuità muscolare della catena anteriore di cui fa parte , può portare a varie problematiche di tipo muscolo-scheletrico (qui sotto elencate), ma come vedremo nel paragrafo successivo , essere vittima di un intestino irritato.

Problema 1: lombalgia
Se l’ileopsoas è troppo contratto, questo influisce fortemente sulla quantità di carico che grava a livello delle vertebre lombari.
La variazione posturale determinata dall’accorciamento relativo dell’ileo psoas potrà essere valutata ed identificata facilmente in posizione supina dall’aumento della lordosi lombare e/o da una leggera flessione – extra rotazione femorale(della gamba). Le lordosi sono sempre le deformazioni primarie da controllare e contrastare.

Problema 2: dolore sacro iliaco e al bacino

Abbiamo visto che l’ileopsoas partecipa anche al movimento del bacino, portandolo in avanti (antiversione del bacino).
Se l’ileopsoas non lavora bene, è più probabile che si sviluppi uno stato infiammatorio non solo a livello della colonna, ma anche a livello del bacino.
In particolare, si può sviluppare una infiammazione dell’articolazione sacro iliaca problema che in genere crea dolore molto diffuso.
Problema 3: infiammazione del tendine

Come accade in tutti i muscoli eccessivamente contratti, il punto dove il muscolo si inserisce sull’osso (ovverosia il tendine) si può infiammare.
Nel caso dell’ileopsoas si parla a volte di psoite.
L’infiammazione del tendine dell’ileo psoas si manifesta tipicamente con un dolore nella regione anteriore dell’anca.
Problema 4: infiammazione dell’anca
Se un muscolo non lavora bene, i problemi possono non limitarsi al muscolo stesso, ma insorgere nell’articolazione da lui controllata.
Lo abbiamo visto al punto 1 e 2: se l’ileo psoas lavora male, si possono avere problemi alla colonna lombare e al bacino.
Ma qual’è l’altra articolazione sotto il controllo di questo muscolo?
Naturalmente l’articolazione dell’anca che trova stabilità nel giusto rapporto di questo muscolo importante insieme alla regione dei glutei.
Ecco che se l’ileopsoas non lavora bene, sono più a rischio di sviluppare problemi all’anca, come ad esempio:
- borsite trocanterica
- trocanterite
- artrosi
- dolore inguinale

Finora abbiamo visto quali sono le conseguenze di uno ileopsoas contratto a livello delle articolazioni del rachide lombare, dell’anca e dell’articolazione sacroiliaca,ed in generale sull’intera postura del soggetto.
Ma dobbiamo chiederci quale altra causa può infiammare un’ ileopsoas al di fuori delle problematiche muscolo-scheletriche.
Mal di schiena, ileopsoas contratti : quando la causa è nell’intestino irritato

Riprendiamo l’anatomia e vediamo quali sono i collegamenti tra intestino e schiena.
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Intestino e schiena sono intimamente collegati dal punto di vista sia anatomico che funzionale: per questo si influenzano a vicenda.
- Collegamento anatomico:ileopsoas e colon sono molto vicini e confinano
Tutta la struttura dell’intestino, dal tenue al colon, è in intimo contatto con la colonna vertebrale e con i suoi muscoli principalmente in questi punti :

- il contatto sugli Ileopsoas destro e sinistro rispettivamente per il tratto di colon ascendente(cieco) ed il colon discendente(pelvico,sigma)indirettamente per interposti tessuti fasciali connettivi(peritoneo parietale, fascia di Toldt)

- alcune strutture legamentose (ripiegamenti del peritoneo all’interno della stessa cavità peritoneale)che sospendono i tratti di intestino e che portano l’irrorazione arteriosa,il drenaggio venoso e linfatico e l’innervazione denominate “mesi”,li troviamo:
- a livello del tratto del colon sigmoideo , prima che diventi retto troviamo il mesocolon sigmoideo nella fossa iliaca sinistra,a forma di V capovolta con 2 bracci,il sinistro posto lungo il margine mediale del muscolo grande psoas sinistro e il destro che scende nella pelvi per terminare a livello di S3;
- per l’intestino tenue il mesentere che passa davanti alle vertebre lombari superiori partendo a sinistra di queste ultime su una diagonale che scende verso destra, vicino al margine superiore dell’articolazione sacroiliaca destra (giunzione ileocecale).
- il contatto dei tratti del colon ascendente a destra e discendente a sinistra con le fasce aponeurotiche del peritoneo parietale posteriore (il “sacco”che contiene la maggior parte dell’apparato Digerente)e le fasce che separano le logge renali ed i muscoli quadrato dei lombi e psoas (fasce di Toldt).
Si può quindi capire come l’irritazione cronica dell’intestino possa avere un effetto negativo sui muscoli della schiena, rendendoli maggiormente contratti.
A fare le spese di questa situazione è in particolare il muscolo ileopsoas, che come si può vedere è uno di quelli più a contatto con l’intestino.
- L’intestino influenza la qualità dei tessuti
Tutto ciò che mangiamo serve a nutrire i nostri tessuti, compreso il tessuto muscolare.
Se la nostra dieta è povera di nutrienti provenienti da cibi freschi, ed il nostro intestino è cronicamente poco funzionante, l’assorbimento dei nutrienti sarà scarso. Di conseguenza, peggiorerà la qualità dei nostri tessuti, ed il tessuto muscolare sarà uno dei primi a farne le spese.
- Il microbiota intestinale determina lo stato infiammatorio
La flora microbica intestinale ha suscitato grande interesse nella ricerca medica dal 2010 in poi.(vedi il mio articolo “Lo sapevi che la flora batterica intestinale influenza lo stato di salute del nostro corpo?”http://osteopataaroma.com/lo-sapevi-che-la-flora-batterica-intestinale-influenza-lo-stato-di-salute-del-nostro-corpo/)

Si è scoperto che la grande quantità di batteri che popola il nostro intestino è responsabile di una serie di funzioni indispensabili alla nostra sopravvivenza.
Non solo: la produzione di alcune sostanze chimiche può avvenire soltanto in presenza di una flora microbica in buona salute.
In presenza di problemi intestinali, e quindi di verosimile flora microbica non in buona salute, abbiamo una maggiore possibilità di avere dolore ed infiammazione intestinale, che come abbiamo visto possono propagarsi alla colonna vertebrale.
Per l’argomento alimentazione e tanti consigli per una buona salute dell’intestino vi rimando al sito www.personaldieta.it dove la Dott.ssa Fabiana Contri illustra con una serie di interessanti articoli vari aspetti a riguardo.
Stretching globale o analitico per il muscolo ileopsoas?
Come fare dello stretching per il muscolo ileopsoas? Tutti quanti comprendiamo l’importanza dello stretching nella pratica delle nostre attività, sportive e non, tanto che le ricerche e le pubblicazioni di B. Anderson a partire dagli anni settanta in poi sono diventate vangelo per i cultori di questa disciplina.
Tuttavia riscontriamo nel metodo proposto dall’autore in questione un limite intrinseco, che consiste nell’agire per segmenti.
Considerare analiticamente l’allungamento di un muscolo fa sì che si creino inevitabilmente compensi e retrazioni in altri distretti, annullando in parte o in tutto il benefico effetto ricercato con detta pratica.
Il principio ispiratore dello Stretching Globale Attivo si fonda come detto sopra sulla visione del nostro sistema muscolare “per catene”. Riconosciamo le più importanti nella catena cinetica anteriore o dei muscoli della dinamica e quella cinetica posteriore o dei muscoli della statica o antigravitazionari.
Esercizi in catena cinetica muscolare
Di seguito consiglio alcuni esercizi in catena cinetica:
1) Stretching della Catena Antero-Interna delle anche
Fanno parte di suddetta catena gli Ileo Psoas e adduttori dell’anca. La catena antero-interna delle anche accentua la zona lombare, bascula il bacino in avanti e limita l’abduzione dei femori.
Secondo la metodica in approccio globale della Mézières per allungare la catena anteriore di cui gli Psoas fanno parte bisogna:
- allargare gli arti inferiori
- allargare i piedi in estensione (equino)
- insistere sulla rotazione esterna delle ginocchia.
1) Postura con l’apertura dell’angolo coxo-femorale per agire sulla catena anteriore

Ogni tentativo di allungare gli adduttori bascula il bacino in avanti, incava la regione lombare e fa salire la parte bassa del torace. Lo stiramento è quindi inefficace e in più causa malformazioni.
La retroversione del bacino con il mantenimento della regione lombare al suolo e abbassamento del torace attraverso un’espirazione profonda, permettono un reale allungamento degli adduttori.
In questo video vi spiego la postura a rana.
2) Stretching della catena Posteriore La Piramide
Come abbiamo detto precedentemente queste due catene lavorano in sinergia. Formata dai muscoli spinali, dai pelvi-trocanterici, dal grande gluteo, dagli ischio-crurali, dal popliteo, dal tricipite surale e dai muscoli plantari


Rimando per approfondimenti sull’esecuzione al mio articolo http://osteopataaroma.com/autopostura-correttiva-1-la-piramide/
Concludendo in riferimento a tutto quello descritto fin’ora, ed in particolare alle diverse e controverse azioni dello psoas iliaco e il suo particolare decorso anatomico gli esercizi di stretching proposti di norma con un’ottica settoriale e monoarticolare hanno una parziale efficacia che vã completata con gli esercizi delle catene muscolari sopra menzionati.
Esercizi di stretching analitico
Ecco una panoramica di alcuni esercizi analitici comunemente utilizzati per lo Psoas e Adduttori




Conclusioni
Consiglio un approccio più globale e più funzionale, che porta spesso a risultati migliori da un punto di vista della flessibilità muscolare, in un’ottica posturale globale e con applicazione funzionale nella postura eretta di tutti i giorni, tipica dell’essere umano.
Seguendo questo pensiero possiamo dire che l’antagonismo non esiste, i muscoli sono antagonisti-complementari.Per mantenere l’equilibrio, abbiamo bisogno di muscoli tonici pluriarticolari. Le catene muscolari sono la rappresentazione della coordinazione motoria. Il lavoro attivo è il requisito indispensabile affinché si possa realizzare il “rilasciamento tonico” dei muscoli accorciati sfruttando il riflesso miotatico inverso e tutte le correzioni possano venire integrate dai meccanismi automatici deputati al controllo della postura e della miglior gestualità.
In forma ed in salute con il mio metodo Total Body Posturale Adjustment
Dott.ssa Simonetta Alibrandi Osteopata Personal Coach Trainer
BIBLIOGRAFIA
- R.L. Drake, A.W. Vogl, A.W.M. Mitchell Anatomia del Grey i fondamenti EDRA
- Godelieve Denys-Struyf Il manuale del mézièrista Volume 1 Editore Marrapese-Roma
- Mauro Lastrico Biomeccanica muscolo-scheletrica e metodica Mézières Marrapese editore Roma
- Ph E.Souchard Lo stretching globale attivo la rieducazione posturale globale al servizio dello sport Editore Marrapese-Roma
- Ph E.Souchard Le autoposture correttive respiratorie Editore Marrapese-Roma