
Cos’e’?…un po’ di anatomia
La fascia toraco-lombare è un sistema di fasci di tessuto connettivo che circonda i muscoli erettori spinali, multifido, quadrato dei lombi. E’ formata da tre strati di cui il più’ esterno posteriore connette il muscolo gran dorsale (latissimus dorsi), il grande gluteo (gluteus maximus), l’obliquo esterno e il trapezio.


Un aumento del volume di questi muscoli aumenta la tensione della fascia, contribuendo alla funzione di stabilizzazione. L’aponeurosi del latissimus dorsi e le fibre del dentato posteriore inferiore, dell’obliquo interno, e del trasverso dell’addome si uniscono ai fasci della fascia toracolombare, così la contrazione di questi muscoli aumenta la tensione attraverso la fascia, provvedendo a stabilizzare le forze sulla colonna lombare.

A cosa serve la fascia toraco-lombare?

Il ruolo della fascia toraco-lombare e’ quello bilanciare e distribuire le forze tra la colonna , la pelvi e gli arti inferiori durante il movimento e nella camminata-corsa tra il braccio e la gamba controlaterale quando facciamo un passo. Quindi noi usiamo costantemente questa struttura durante le nostre attività’ quotidiane.

Ma se il nostro movimento non e’ sufficiente e i gesti lavorativi ripetitivi impegnano un minimo della nostra muscolatura (troppo seduti, posizioni in torsione ad es. del dentista, manualità’ ripetuta di un braccio, ecc.) la nostra fascia toraco-lombare non viene più’ usata e perde elasticità’!

La lombalgia cronica e l’elasticità della fascia toraco-lombare
Il dolore localizzato nella parte inferiore della schiena, meglio definito come lombalgia, è uno dei principali disturbi dell’apparato muscoloscheletrico e la cause possono essere di varia natura: muscolare, disco-articolare, viscerale o sistemica.
L’importanza del ruolo svolto dalla fascia toraco-lombare nella lombalgia cronica è fondamentale.

La fascia toraco-lombare è composta da densi strati di tessuto connettivo separati da strati di tessuto connettivo lasso che normalmente consentono uno scivolamento dei tessuti durante il movimento del tronco.
E’ stato condotto uno studio presso l’università di Vermont (USA) allo scopo di quantificare il movimento intrinseco della fascia toraco-lombare con ecografia in soggetti con e senza lombalgia cronica. Sono stati testati 121 soggetti, 50 senza mal di schiena e 71 con mal di schiena presente da almeno 12 mesi. In ciascun soggetto è stata acquisita una registrazione ecografica in ambedue i lati della fascia toraco-lombare durante la flessione passiva del tronco. E’ stato calcolato lo spostamento dei tessuti all’interno della fascia toraco-lombare attraverso ecografia.

I dati hanno evidenziato che la deformazione della fascia toraco-lombare era ridotta nel gruppo con lombalgia cronica rispetto al gruppo senza lombalgia. Non c’è stata evidenza che questa differenza era dipesa dal sesso, anche se nel complesso i soggetti maschi avevano un grado di deformazione della fascia toraco-lombare significativamente più bassa rispetto alle femmine.

Quindi da questo studio e’ emerso che la fascia toraco-lombare nei soggetti con lombalgia cronica presenta una mobilità inferiore del 20% rispetto ai soggetti asintomatici. La riduzione può essere interpretata sia come meccanismo di insorgenza di una eventuale patologia del rachide o semplicemente come conseguenza di una sofferenza disco articolare.
Per maggiori approfondimenti link su questi articoli:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21929806
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3512278/pdf/joa0221-0507.pdf
Il test per vedere la nostra flessibilità

Per vedere se il nostro mal di schiena potrebbe derivare dalla mancanza di elasticità’ della fascia toraco-lombare possiamo eseguire questo test. Con un semplice test di Flessione del busto in avanti (FRP Flexion-Relaxation Phenomenon) possiamo valutare l’elasticità’ della fascia toraco-lombare.

L’FRP è un fenomeno che si riferisce di solito agli erettori spinali della porzione bassa della schiena (oltre che cervicale), che non rappresentano tutti gli estensori toraco-lombari. Altri muscoli estensori lombari che non sono parte degli erettori spinali (come il multifido o il quadrato dei lombi), oppure alcuni degli stessi erettori spinali profondi, potrebbero comunque rimanere attivi anche in iperflessione.
Quanto ci flettiamo in avanti? Riusciamo ad arrivare con le mani a terra? Quando ci flettiamo in avanti quanto e’ distante la nostra testa dalle ginocchia?

La buona flessione del busto in avanti e’ spiegata dal fatto che quando la zona lombare si trova molto flessa (cioè appiattita) il carico sugli erettori spinali viene spostato in gran parte sulle varie strutture passive, quali i legamenti posteriori, i dischi vertebrali e la fascia toraco-lombare , ovvero dopo un certo grado di flessione lombare ,gli erettori spinali si disattivano.
L’FRP in pratica dimostrerebbe l’efficienza dell’organismo di preservare i muscoli spinali perché a carico naturale è più efficiente scaricare le tensioni sui legamenti che utilizzare i muscoli (in persone sane ovviamente): i muscoli spinali si disattivano dopo un certo grado di flessione, ed è l’elasticità dei legamenti, passivi, e della fascia toraco-lombare che tiene su la schiena.

Quando ci flettiamo in avanti la fascia toraco-lombare dovrebbe comportarsi come un elastico che se tirato(quando si flette il busto in avanti), e poi rilasciato (quando si risale su’) dovrebbe ridare l’energia elastica passiva. E’ la nostra fascia e la sua elasticità’ che ci riporta su’ dalla flessione del busto con un minimo impegno dei muscoli spinali nella fase finale della risalita a busto eretto.
Chi ha mal di schiena non ha rilassamento degli erettori spinali che rimangono in spasmo anche in flessione.

Trattamento della lombalgia cronica
Alla luce di questa correlazione statistica tra limitazione di scorrimento dei piani fasciali e sintomatologia dolorosa l’osteopata dopo una attenta valutazione posturale ed esame obiettivo del paziente, utilizzerà’ delle tecniche fasciali e, ove necessario mio-funzionali e strutturali, sia come metodo terapeutico sia come prevenzione di patologie del tratto lombare.
Inoltre con un buon lavoro di riprogrammazione muscolare sui muscoli del bacino e una rieducazione alla mobilita’articolare della colonna e delle anche, uno stretching muscolare si renderà’ il corpo più’ elastico e tonico.
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Ciao, sono Simonetta Alibrandi , Osteopata , Posturologa e personal trainer, responsabile del sito. Scopri chi sono..