La spalla congelata o “frozen Shoulder” in osteopatia

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La spalla com’è fatta…

anatomia della spalla

La spalla è un complesso articolare che congiunge la scapola, la clavicola e la testa dell’omero, la parte superiore dell’osso che costituisce il braccio.

È in assoluto l’articolazione più mobile del nostro organismo: in condizioni normali, il braccio può infatti muoversi in abduzione (o allontanamento) ed adduzione (avvicinamento al corpo) per un raggio molto ampio.

Allo stesso tempo, la spalla è estremamente delicata: è esposta a traumi che possono essere dovuti a colpi ricevuti o a movimenti impropri, ma anche l’usura dovuta agli anni o a posture e carichi di lavoro non corretti possono deteriorarne la funzionalità.

La cuffia dei rotatori è il complesso di quattro tendini e muscoli (sopraspinato, sottospinoso, piccolo rotondo e sottoscapolare) che tiene insieme le ossa della spalla e le lesioni tendinee sono frequentemente causa di dolore e difficoltà nei movimenti.

anatomia della spalla cuffia dei rotatori

La spalla congelata o capsulite adesiva è una patologia che colpisce la capsula che protegge l’articolazione stessa, impedendo che i tendini vengano a contatto con le ossa; si determina quando l’ispessimento e l’irrigidimento dei tessuti dell’articolazione limita i movimenti che è possibile compiere con il braccio.

Cos’è la Capsulite Adesiva (Frozen Shoulder)?

periartrite scapolo omerale , spalla congelata “forze shoulder” cos’e’

La capsulite adesiva è come un lucchetto doloroso che impedisce i movimenti della spalla causando dolore e rigidità.
E’ una patologia abbastanza frequente che colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini, che si manifesta con dolore alla spalla destra o sinistra, limitando il movimento a causa del dolore, e portando nel giro di poche settimana a una condizione di blocco articolare sui tre piani di movimento. Il dolore si manifesta non tanto durante il movimento, ma quando si raggiungono gli ultimi gradi, e man mano che la spalla tende a bloccarsi, sopraggiunge prima, limitando di fatto gran parte delle attività di vita e lavorative e inficiando molto la qualità di vita della persona.

Perché si blocca il movimento: vittima e’ la capsula articolare

La capsula articolare, in una situazione normale (non patologica), ha la funzione di fare in modo che le ossa, i tendini ed i muscoli scivolino l’uno contro l’altro con un attrito minimo.

Il liquido sinoviale che scorre al suo interno, quasi assente in caso di capsulite adesiva, in condizioni normali garantisce sostegno e stabilizzazione, perché evita che le ossa aderiscano agli altri tessuti, graffiandoli e lesionandoli lentamente.

La spalla congelata è una condizione patologica che si ha quando la capsula diventa rigida e si formano delle bande di tessuto (che sono dette aderenze), che aumentano l’attrito dell’articolazione fino ad impedire a chi ne è colpito di muovere il braccio oltre un certo limite, sia da solo che quando è aiutato da un’altra persona (movimento passivo).

Quali tipologie di spalla congelata ci sono?

cosa ci fa’ bloccare la spalla congelata

Esistono due tipologie di Capsulite adesiva:

  • CAPSULITE ADESIVA PRIMARIA: quella più frequente e interessante dal punto di vista della globalità della persona,che si instaura in maniera subdola, senza un motivo apparente ma il motivo come vedremo c’è sempre..
  • CAPSULITE ADESIVA SECONDARIA: quella che si instaura a seguito di un trauma importante, o un intervento chirurgico che necessitano di una lunga immobilizzazione.

Una persona con una spalla congelata avrà un dolore persistente e fisso, tuttavia, i segni e i sintomi si sviluppano progressivamente in tre diverse fasi.

Fasi della spalla congelata:

  1. Stadio di congelamento o dolore: nella prima fase la spalla diventa rigida, quindi il movimento diventa molto doloroso e limitato. Il dolore è di solito peggiore durante la notte.
  2. Stadio congelato o adesivo: nella seconda fase, la spalla diventa più rigida, limitando l’intervallo di movimento.
  3. Stadio di scorrimento: infine, nella terza fase, il movimento della spalla inizia a migliorare.

Entrambe le tipologie hanno in comune la limitazione del movimento, e il forte dolore che accompagna il paziente sia di giorno che di notte, ma certamente la più complessa da curare è chiaramente quella primaria, per la mancanza di una causa scatenante chiara.

Quali sono i sintomi della spalla congelata?

Quali sono i sintomi spalla congelata, è la prima domanda che si pongono le persone affette da un forte dolore alla spalla, che limita il movimento praticamente in tutte le direzioni. Colpisce maggiormente le donne tra i 35- 55 anni, per la forma idiopatica, mentre per la forma post traumatica non esiste un età di riferimento.

I sintomi della spalla congelata sono :

il dolore nella spalla congelata
  • Rigidità articolare
  • Dolore alla spalla (viene spesso indicato con un segno proprio in corrispondenza del deltoide), non viene quasi mai indicato con un dito, ma proprio toccandosi la spalla, proprio sulla zona rossa)
  • Dolore al collo: se si esce dal concetto di localizzazione del dolore, e si vede il corpo umano in maniera più ampia, è chiaro, che una spalla dolente, porta il distretto cervicale-spalla in difficoltà, e possono verificarsi disturbi a carico del collo, con dolore cervicale anche molto forti: questo perché l’innervazione della spalla e a carico del tratto cervico dorsale(C5-C6)
  • Attivazione di trigger point: il lavoro non corretto della muscolatura può portare all’attivazione di trigger(“zone grilletto”) che sono responsabili di dolori di tipo periferico, con intorpidimento delle mani
  • Limitazione del movimento anche del tratto vertebrale cervico-dorsale
  • Dolore alle braccia
  • Disturbi di ansia: in soggetti predisposti, la condizione di dolore e impotenza, sopratutto per quanto riguarda per i tempi di recupero davvero lunghi, possono comportare all’acuirsi di disturbi di ansia, che generano, un aggravante sopratutto nella gestione della riabilitazione.

Le cause della spalla congelata

  • Diabete e disfunzioni tiroidee: i pazienti affetti da queste malattie sono più a rischio della popolazione sana. In particolare circa il 10-20% dei pazienti colpiti da diabete di tipo II ed il 35-40% dei diabetici di tipo I soffrono anche di spalla congelata.
  • Altre malattie sistemiche (cardiovascolari, morbo di Parkinson, ipercolesterolemia,artrite ecc). sono state messe in relazione con un aumentato rischio di sviluppare la spalla congelata. 
  • Storia pregressa di dolore alle spalle ed immobilità: i pazienti che subiscono una lesione alla spalla sviluppano con maggiore frequenza la spalla congelata, specie se dopo la lesione è stato seguito un lungo periodo di immobilizzazione non seguita da adeguato programma riabilitativo
  • Utilizzo prolungato di alcuni farmaci

La spalla congelata e le cause psico-somatiche

Come abbiamo visto le cause di una spalla congelata sono molteplici e spesso diciamo sono sconosciute, ma una tra le possibili visioni è quella che ricerca nella sfera psicologica alcune motivazioni tanto da individuare nella spalla congelata le possibili cause psicosomatiche che in alcuni soggetti possono fungere da starter per una patologia così difficile da trattare.

Le cause psicosomatiche sono alcuni stati psicologici, magari temporanei che portano per definizione il soggetto a percepire dolore in maniera abnorme. Il dolore percepito è reale, nel senso che dall’esterno non è facilmente quantificabile se non con una scala del dolore da 1 a 10, ma chiaramente si deve mettere a paragone l’eventuale lesione, con una sintomatologia simile in altri soggetti. Se però la percezione è alterata, il soggetto indicherà quella sensazione come un dolore atroce, quando un altro soggetto dichiarerà che il dolore è appena sopportabile.

Nonostante non sia stata mai dimostrata da studi scientifici concreti una correlazione diretta tra Spalla congelata e stati emotivi patologici come appunto la Depressione, è però molto frequente trovare persone con una sensibilità al dolore, come descritto precedentemente, e uno stato psicosomatico alterato come appunto la depressione.

Le persone depresse, spesso hanno alcuni organi bersaglio, e la spalla rappresenta uno di quelli preferiti, sopratutto nelle donne. Oltretutto uno stato depressivo tende a peggiorare sia la partecipazione del paziente alla terapia, sia a innescare la spirale :

Depressione-> Dolore -> Spalla Congelata -> sensazione di impotenza -> maggiore dolore -> Perdita di tempo (intesa come ritardo all’accesso di un piano terapeutico)

Esegui un test per vedere se hai la spalla congelata

Rispondi a queste domande:

  • Riesci ad alzare il braccio o in alto oltre i 90 gradi?
  1. si
  2. sì ,ma con molta fatica e non completamente
  3. no, e’molto doloroso
  • Com’è esordito il dolore?
  1. dopo un trauma o un intervento chirurgico
  2. in maniera improvvisa, nel giro di poco tempo la spalla ha iniziato a bloccarsi, con dolore crescente
  3. avevo un dolore ben preciso, che potevo indicare, ma lo ho trascurato troppo
  • Hai dolore notturno?
  1. ho dolore solo di giorno
  2. riesco bene o male a dormire
  3. si, non riesco a dormire
  • Se fai una doccia calda il dolore si attenua o sparisce?
  1. si, sto molto meglio
  2. migliora un pochino, ma sto comunque male
  3. purtroppo cambia poco o nulla, la spalla è troppo bloccata

Se hai risposto alle domande scegliendo sempre o la risposta 2 o la risposta 3 , quasi sicuramente si tratta di spalla congelata.

L’ Osteopatia come può essere utile per la spalla congelata

osteopatia e spalla congelata

L’osteopatia è ad oggi un valido aiuto alla gestione e riabilitazione di una spalla congelata. Infatti, compito di un osteopata sarà il lavoro sulla spalla e indagare eventuali blocchi fasciali o viscerali, che inficiano e limitano il movimento stesso della spalla, con l’utilizzo di tecniche manuali, tecniche osteopatiche viscerali ,strutturali, tecniche miofasciali che considerino la spalla e tutte le connessioni che puo’ avere con il resto del corpo. Gradualmente inoltre si dovrà mobilizzare la spalla ed elasticizzare le strutture legamentose e capsulari, oltre a recuperare il tono muscolare e ripristinare quindi un corretto movimento in tutte le direzioni con esercizio fisico sia nello studio che da solo autonomamente a casa.

Allora come può’ l’osteopata partecipare attivamente al recupero di una spalla bloccata e aiutare non appena compaiono i sintomi?

L’osteopata, ha nel suo percorso una visione di insieme molto ampia, che gli permette di lavorare sia localmente che a “distanza” andando a favorire uno “sblocco” di strutture che per qualche motivo hanno smesso di muoversi o di espletare le loro funzioni.

In particolare l’osteopata per “liberare” la spalla congelata indaga su:

  • Restrizioni della Fascia superficiale o profonda (tale condizione si mette in evidenza sia mediante palpazione che mediante test specifici che mostreranno segni di blocco di scorrimento della fascia).

Come possiamo vedere in questa immagine potrebbe essere la Catena antero-laterale muscolare la causa di un blocco alla spalla:

Questa catena è caratterizzata dalla riservatezza fino all’introversione.

E’ la catena muscolare che richiama il bambino che afferra un oggetto per portarlo a sé. Questo gesto può determinare sia l’appropriazione dell’oggetto, sia la sua analisi.

È una catena di difesa che si attiva dopo un trauma fisico o psichico: è una struttura arcaica.

Quindi dal punto di vista psico motorio,porta verso l’asse mediano verticale le spalle e le anche, in una atteggiamento di protezione. 

La gestualità della spalla-braccio tende all’asse mediano con adduzioni e rotazioni interne.

catena muscolare intero-laterale
  • Relazioni viscerali

Quando ci si approccia da un punto fasciale non è possibile non considerare anche le strutture viscerali connesse alle fasce, ed ecco che quindi l’oteopata analizzerà e tratterà organi come ad esempio a Fegato, Stomaco e Milza.

  • il diaframma e il suo movimento:
la catena cinetica muscolare inspiratoria

dal punto di vista muscolare e fasciale (un tendine centrale o Asse Aponeurotico Centrale, che lo collega alla testa

dal punto di vista neurologico,per le sue connessioni con la cervicale da dove parte il comando per muoverlo (Nervo Frenico,cervicali C3-C4-C5) che sono gli stessi punti di partenza per attivare i muscoli delle spalle.

  • ristabilire un nuovo bilanciamento cranio sacrale, sempre nell’ottica dell’omeostasi tra organi, e strutture articolari.

Il dolore : Sintomo che accompagna la mobilizzazione

Purtroppo il dolore è il sintomo che caratterizza una spalla congelata, ed è molto forte quando si arriva agli ultimi gradi di mobilità. Ogni esercizio è volto al raggiungimento di questo limite, al mantenimento di questo limite, ed eventualmente cercare di guadagnare qualche grado di mobilità in più.

Perseverare con continuità il lavoro fatto insieme al chinesiologo osteopata a studio è una cosa molto positiva.
Va però rispettata la soglia del dolore.

Esercizi per la spalla congelata

Gli esercizi sono fondamentali: il trattamento di questa patologia non può essere esclusivamente affidato alle mani di un Osteopata e Dottore in Scienze Motorie ma è fondamentale una partecipazione attiva del paziente che dovrà eseguire degli esercizi per la spalla congelata in maniera costante facendosi guidare dal proprio terapeuta.

Il paziente dovrà dedicare almeno 10 minuti al giorno cercando con tranquillità la corretta esecuzione. Gli esercizi vanno eseguiti con costanza. Il numero di serie e l’intensità saranno dettate che in base alla gravità del problema, all’età e al tono muscolare, darà le proprie prescrizioni in termini appunto di Esercizi.

Ecco alcuni esercizi di stretching-mobilità articolare da eseguire più volte al giorno.

Esercizi di stretching-mobilita’ articolare della spalla

1. Rotazione esterna – stretch passivo

Stare in prossimità di una porta e piegare il gomito dell’arto interessato di 90 gradi per raggiungere lo stipite della porta. Tenere la mano in posizione e ruotare il corpo, come mostrato in figura. Mantenete la posizione per 30 secondi. Rilassatevi e ripetete.

2. Flessione in avanti – posizione supina

Sdraiatevi sulla schiena con le gambe dritte. Usate il vostro braccio sano per sollevare il braccio malato sulla testa fino a sentire una gentile resistenza dolorosa. Mantenete la posizione per 15 secondi e abbassate lentamente fino a tornare alla posizione di partenza. Rilassatevi e ripetete.

3. Stretch del braccio –crossover

Tirate delicatamente il braccio della spalla malata sul petto appena sotto il mento, per quanto possibile senza causare dolore. Mantenete la posizione per 30 secondi. Rilassatevi e ripetete.

Il rinforzo Muscolare : serve nella spalla congelata?

La risposta è SI.

Quando si viene colpiti da una Capsulite adesiva o spalla congelata, sia essa primaria (così detta idiopatica, ovvero senza un motivo apparente), oppure secondaria (magari post infortunio, o intervento chirurgico), si innesca un meccanismo davvero particolare con una sequenza di:

dolore -> limitazione del movimento -> perdita di articolarità -> Aumento del dolore

Avendo dolore si muove meno la spalla, e muovendo meno la spalla si perde tono muscolare, che limita il movimento, e si perde la forza per muovere autonomamente il braccio.

Bisogna quanto prima interrompere questo meccanismo,quindi prima si inizierà e prima si starà meglio!

Gli esercizi di rinforzo muscolare con elastico per la spalla

Questi esercizi sono da praticare solamente quando il paziente ha recuperato sufficiente elasticità articolare, ovvero quando il raggio dei movimenti che è possibile effettuare con la spalla sia stato ripristinato almeno in parte.

1. esercizio “cammino sul muro”

esercizio wall walk, “cammino sul muro”

Braccia parallele all’altezza delle spalle ,con una band elastica a resistenza leggera tra i polsi, mettere in tensione l’elastico con piccoli spostamenti laterali alternati delle mani sul muro.

2. esercizio “wall slide”

scivolate sulla parete
distensione delle braccia con elastico in tensione

Banda elastica messa in tensione sui polsi ,mani all’altezza dei pettorali: scivolando con le mani a taglio sulla parete,distendere le braccia fino a sopra la testa e tornare nella posizione iniziale.

3. esercizio di abduzioni-rotazioni e flessioni isometriche delle braccia

Abduzioni a braccia tese in isometria

Abduzioni con elastico

Banda elastica che fascia i polsi, a braccia tese all’altezza del bacino eseguire delle abduzione isometriche mantenendo sempre l’elastico in tensione come se volessi aprire le braccia. Ripetere per 10 serie dai 15 ai 45 secondi.

Rotazioni esterne braccio a 90° in isometria

abduzione isometrica con flessione del braccio a 90°+ rotazione esterna

Banda elastica che fascia i polsi, a braccia flesse a 90° eseguire delle abduzione isometriche con piccola rotazione esterna del braccio mantenendo sempre l’elastico in tensione come se volessi aprire le braccia e far guardare le mani-avambracci verso fuori. Ripetere per 10 serie dai 15 ai 45 secondi.

Elevazioni delle braccia sopra la testa in isometria

dalla rotazione esterna delle braccia flessione fino all’altezza della testa

Banda elastica che fascia i polsi, a braccia flesse a 90° rotazione esterna del braccio mantenendo sempre l’elastico in tensione salire con le mani fin sopra la testa e mantenere in isometria la posizione. Ripetere per 10 serie dai 15 ai 45 secondi.

Una volta seguiti i 3 esercizi separatamente con una buona resistenza, provare ad unirli in sequenza mantenendo ogni stazione 5 secondi.

Abduzione a braccia tese-Rotazioni esterne a 90°-Elevazioni sopra la testa

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Dott.ssa Simonetta Alibrandi Osteopata Coach Gym Trainer