Osserviamo come si posiziona il corpo nello spazio quando subiamo un trauma ad esempio una distorsione di caviglia, un colpo di frusta, un trauma emozionale,uno stress importante.
Questa “nuova postura” modificata è il modo con il quale il nostro cervello organizza i segmenti corporei per “scappare”, assecondare o creare strategie nel tentativo di difendersi da una disfunzione.
Per capire come si adatta il corpo a un trauma ,sia inteso come evento acuto o patologia, disegnamo una linea immaginaria verticale nel corpo e vediamo come questo si discosta dalla stessa su vari punti quando c’è un problema.

L’osservazione dei punti della postura può dare preziose indicazioni su dove nasce la “disfunzione posturale dominante” e quindi la direzione che prenderà la linea stessa.
Tantissimi esempi portano ad un evidente “fuori asse” del corpo da un ipotetico allineamento ideale, che già per il fatto di scegliere una dominanza sulla mano per scrivere e mangiare ,un piede per calciare ,o un lato della bocca per masticare ,un occhio per mirare,probabilmente non esiste in nessun essere umano.
Potremmo anche dire che ricerchiamo dove nasce il principale squilibrio che condiziona maggiormente il sistema tonico posturale di quel soggetto.
La linea della postura, e la sua lettura, può dare informazioni preziose sul dove iniziare il recupero osteopatico-posturale-funzionale.
Il dolore non necessariamente deve essere associato allo squilibrio posturale specie se non è traumatico. Ma allo stesso tempo alcune zone che iniziano “a cedere”muscolarmente, si retraggono e danno le prime sintomatologie dolorose (un capo proiettato anteriormente con cervicale rettilineizzata dara’ nel tempo sintomatologie dolorose al collo per retrazione muscolare dei trapezi e paravertebrali della colonna)

Possiamo identificare:
- una causa discentente: si può inquadrare ad esempio il ginocchio come “vittima” di uno squilibrio posturale che parte dall’alto (cervicale ,bacino, viscere).
- una causa ascendente: ad esempio un continuo dolore al collo che come base ha una disfunzione di una caviglia . Oppure un trauma al ginocchio già’ passato per una rottura di un legamento crociato in gioventù’ senza averlo mai operato, che causa negli anni una linea di postura compensativa ascendente che porta ad esempio la mandibola a fare un click, associato a un dolore alla spalla.
Una disfunzione che parte dal basso o dall’alto condiziona sempre la postura. E nel corso della vita gli stressor fisici psichici e traumatici si sommano determinando inevitabilmente delle compensazioni o riorganizzazioni per mantenere la nostra postura bipede stabile e soprattutto nel massimo comfort e minore dispendio energetico.

Potra’ succedere che il capo si inclina e si sposta lateralmente per compensare un difetto dei muscoli degli occhi, oppure un piede si atteggia in dentro per assecondare un emi bacino ruotato anteriormente per un viscere intestinale che e’ infiammato (colite).

Potra’ succedere che la zona lombare ruota per effetto di una trazione di una cicatrice o per mancanza di stabilità della muscolatura tronco-pelvica o per una zona renale contratta che soffre di coliche e calcoli.
Ma quando i nostri “compensi”finiscono e non trovano più vie di fuga, le disfunzioni possono trasformarsi in patologie e noi dobbiamo intervenire prima!!
Un trauma può cambiare il modo in cui ti muovi?

Come abbiamo visto prima, un trauma che subisce un’articolazione ad esempio una distorsione alla caviglia,mette il nostro corpo in condizione di difesa nei confronti della zona infortunata. Il cervello cerca di evitare quei movimenti al fine di non provocare dolore.
Se per esempio subiamo una distorsione ad una caviglia, inizieremo a cambiare il normale modo di camminare. “Zoppicare” ,caricare sull’altra gamba, sarà un nuovo meccanismo, provvisorio, per camminare. Tuttavia questo ha un costo che è quello di far lavorare più del dovuto altre parti corporee (ricordate che il corpo cerca di economizzare tutto e di essere sempre in comfort).
In questo esempio la schiena lombare,la zona del bacino dal lato opposto alla caviglia infortunata lavoreranno più del dovuto. Se la condizione persiste questo modo provvisorio diventerà un’abitudine. Anche quando il dolore non c’è più’, il modo di camminare è cambiato anche se ormai non ce se ne accorge più e non zoppichiamo palesemente.
Dobbiamo ripristinare le giuste funzioni: ma come? Osteopatia, Esercizio correttivo funzionale, autoposture.
Il recupero del vecchio schema di movimento fisiologico deve essere ripristinato e rieducato appena possibile con esercizi correttivi funzionali per tornare in condizioni di equilibrio posturale e funzionale.
L’eliminazione di disfunzioni nella caviglia che ha preso la distorsione mediante trattamenti osteopatici ed il recupero della funzione motoria mediante esercizi appropriati di rafforzamento e propriocezione, ripristineranno la condizione fisiologica prima che diventi un effetto scatenante per un disagio o infortunio in altre zone del corpo anche molto distanti (secondo il principio dell’osteopatia il corpo e’ inteso come sistema unico e interdipendente).
L’esercizio continuo e quindi le autoposture dovranno far parte della vita quotidiana per far si’ che la asimmetrie e carichi sbilanciati non si ripresentino.
Il mantenimento delle correzioni per una buona postura si otterrà’ con la cura quotidiana di:
- l’elasticità’ muscolare
- il rinforzo muscolare
- la mobilita’articolare
Specie nel dolore cronico il più delle volte bisogna partire dalla rieducazione di schemi motori di base che per tempo si sono “dimenticati”. Anche se sembra normale non lo è più e questi meccanismi alterati condizionano il muoversi in modo fisiologico e libero da compensi.
Grazie all’osteopatia e l’esercizio fisico bisogna ripristinare le basi del movimento globale e analitico, eliminare i compensi che si sono attuati sulle varie parti del corpo (bacino,colonna lombare spalle ,cervicale,mandibola) ripristinare le simmetrie muscolari , quanto più possibile.
Con il metodo Total Body Postural Adjustement (TBPA) , una volta passata la fase acuta di competenza medica, si potra’ riequilibrare la postura sbilanciata per l’avvento trauma fisico, grazie ai trattamenti osteopatici, l’esercizio fisico funzionale e le autoposture correttive.
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Dott.ssa Simonetta Alibrandi Osteopata, Posturologo, Personal Trainer