Voglio parlarvi di questo disturbo dell’anca il conflitto femoro acetabolare, conosciuto anche come impingement femoro-acetabolare e come può essere di aiuto l’osteopatia ed un buon programma di esercizi.
Nel mio studio si presentano pazienti sportivi che lamentano dolori all’anca ,zona inguinale e gluteo, sono individui abbastanza giovani che fanno sport e quindi con molta probabilità penso che non ci possano essere già dei sintomi precoci di coxartrosi.
Ho riscontrato frequentemente questo tipo di patologia perché delle prestazioni a livelli agonistici possono essere uno degli elementi favorenti l’impingement femoro acetabolare. Ma vediamo nel dettaglio cos’è questa, sindrome dolorosa che interessa l’articolazione dell’anca.

Un po’di anatomia dell’anca
L’articolazione coxo-femorale o più comunemente detta anca è l’importante articolazione che congiunge l’arto inferiore al tronco.
È formata dallla testa del femore, che è l’osso della coscia, e l’acetabolo, il quale invece è una cavità ossea profonda appartenente all’osso iliaco che fa parte dell’anca(le due anche insieme formano il bacino).
La testa del femore è una protuberanza ossea di forma pressoché sferica, con orientamento mediale e leggermente anteriore, che si incastra perfettamente all’interno dell’acetabolo, il quale, come anticipato, è una cavità dell’osso iliaco. Inoltre esiste una “guarnizione” il labbro acetabolare , che circonda il margine osseo libero della cavità acetabolare.
Grazie al connubio tra testa del femore e acetabolo, l’anca è un’articolazione mobile su tre piani (enartrosi),quindi di grande mobilità e al tempo stesso stabile.
Cos’è il conflitto femoro acetabolare
Il conflitto femoro-acetabolare è anche noto come impingement femoro-acetabolare o FAI (dall’inglese FemoroAcetabular Impingement).
Il conflitto femoro-acetabolare è una sindrome dolorosa dell’anca causato da un conflitto tra i due capi articolari: la testa del femore e l’acetabolo per una non perfetta conformazione.
Normalmente, infatti, queste due ossa non hanno un contatto diretto, in quanto sono protette da uno strato di cartilagine articolare che impedisce la frizione.
In caso di impingement femore acetabolare, invece, si verifica un contatto diretto tra le due ossa, usura della cartilagine, rottura del labbro acetabolare(la guarnizione) che causano dolore edifficoltà nei movimenti.

È una patologia che provoca un dolore che può essere anche solo episodico (per esempio al termine di una prestazione sportiva), ma che indica purtroppo un principio di usura della cartilagine articolare.


Le deformazioni da cui deriva il conflitto femoro-acetabolare possono essere di tre tipologie differenti:
- pincer deriva da una malformazione dell’acetabolo ( coxa profonda), che stringe troppo la testa del femore come una pinza (da qui il nome);
- cam, paragonata alla camma del motore di una macchina, avviene quando la testa femorale non è sferica ma ha una forma più ovale che, di conseguenza, la porta a cozzare contro l’acetabolo
- misto il più frequente, quando l’alterazione interessa entrambe le ossa.
Ecco due video illustrativi di cosa avviene tra la testa del femore e l’acetabolo.
conflitto femore acetabolare tipo CAM
Quali cause predispongono ad un conflitto femoro-acetabolare?
Come dicevo all’inizio del mio articolo mi occupo di sportivi e non ,questo problema può insorgere in entrambi i casi perche:
- ci può essere una predisposizione genetica
- questa patologia predilige gli uomini
- colpisce chi pratica degli sport che vanno a caricare la zona dell’anca: il calcio, il basket, la danza, le arti marziali, il ciclismo, l’equitazione
- particolari sforzi dell’anca compiuti negli anni dell’adolescenza.
Entrambi questi disturbi, oltre a provocare dolore, possono anche causare difficoltà nei movimenti dell’anca e il peggioramento della patologia può sfociare spesso in una degenerazione più importante come l’artrosi dell’anca di cui già ho parlato ampiamente in un mio articolo (https://osteopataaroma.com/2020/08/14/artrosi-dell-anca-coxartrosi-quali-sono-i-sintomi-e-quali-le-cure/)

In particolare possiamo suddividere gli sport come:
- ciclismo o equitazione (impingement passivo);
- danza, arti marziali, calcio, pallavolo e simili (impingement attivo).
I sintomi del conflitto femoro-acetabolare

I sintomi comuni riscontrati in entrambe le tipologie di conflitto femoro acetabolare sono:
- dolore all’inguine e al gluteo a forma di “C”;
- rigidità articolare;
- difficoltà nei movimenti di flessione, adduzione e intrarotazione (gli stessi movimenti che vengono eseguiti nel test ortopedico FADIR)
- difficoltà nell’accavallare le gambe, considerando che le ossa in questo caso entrano in contatto.
Quali movimenti dell’anca danno maggiore dolore nel conflitto femoro acetabolare?
Di norma, in presenza di conflitto femoro-acetabolare, ad evocare dolore è il movimento dell’anca:
Il dolore è il sintomo principale di questa patologia dell’anca ed esso è localizzato:
- all’inguine
- può trasmettersi lateralmente ed alla regione posteriore del gluteo
- in taluni casi può irradiarsi nella regione anteriore della coscia fino al ginocchio
- può coesistere anche una sensazione di scatto articolare doloroso
Per quanto riguarda i movimenti:
- il movimento più critico è la flessione dell’articolazione (ginocchio che si avvicina al petto)
- l’intrarotazione del femore ad anca e ginocchio flessi
- l’ampiezza del movimento con un movimento di flessione d’anca al suo massimo range, come capita per esempio quando ci si accovaccia fino a portare i glutei a contatto coi talloni.
Come l’osteopatia può essere di aiuto nel conflitto femoro acetabolare
Il trattamento osteopatico può essere utile nella riduzione dei sintomi e del dolore e può contribuire a ritardare il degenerare della malattia che comunque va’ confermata con indagini diagnostiche (RX in proiezione AP e a rana e RM delle anche) e visita specialistica ortopedica.
Come più volte detto uno dei principi dell’osteopatia e’ considerare e il corpo nell’unità e andare a ricercare la causa che ha portato il dolore ,in questo caso il sintomo nella zona dell’anca, in altre aree del corpo.
Seguendo il concetto di globalità dell’osteopatia ,il “consumo” dell’anca e quindi i suoi processi degenerativi(artrosi) , sommati a malformazioni genetiche possono coinvolgere:

- il tratto di rachide lombare, da cui può derivare il classico mal di schiena lombare o “low back pain, LBP”
- l’articolazione della caviglia o tibio tarsica e la subtalare o sottoastragalica(sotto al calcagno)
- l’articolazione del ginocchio
Con questo razionale osteopatico lavorando con tecniche manuali sulle articolazione “a monte e a valle” dell’anca, si ricerca un “effetto ascendente”(dal piede al ginocchio in sù) e “discendente” (dalla schiena in giù) per condizionare una migliore funzionalità dell’anca stessa.
Quindi lo scopo dei trattamenti osteopatici sarà quello di:
- ristabilire la mobilità alterata e di normalizzare le aree di carico del bacino
- ridurre la tensione dei tessuti muscolari e connettivali
- indagare su eventuali tensioni viscerali sul bacino
- valutare il diaframma
- valutare il tratto del rachide lombare e le articolazioni sacroiliache
- valutare tutto l’arto inferiore e le articolazioni di ginocchio e caviglia
Attraverso il ricorso a tecniche manuali l’anca può essere trattata ripristinando un corretto scarico delle forze all’interno dell’acetabolo, prevenendo o rallentando la degenerazione ossea e la formazione di osteofiti che secondariamente possono divenire una causa di ulteriore restrizione del movimento (artrosi). L’osteopata ripristina l’equilibrio funzionale dell’articolazione e può ritardare il ricorso all’intervento chirurgico.
Il conflitto femoro acetabolare e le relazioni con la caviglia e il rachide lombare
Come ho detto precedentemente la disfunzione dell’anca può causare problematiche di mal di schiena lombare cronico conosciuto come “low back pain”(LBP) e può coinvolgere le strutture a valle come l’articolazione del ginocchio e caviglia ; ma può anche succedere che traumi distorsivi di ginocchio o caviglia comportino nel tempo alterazioni nella dinamica del passo che “deteriorano” le anche.
Ci troviamo di fronte ad un altro concetto importante osteopatico il quale dice che la struttura governa la funzione ovvero,in questo caso anca ,ginocchio ,caviglia (strutture articolari) governano le funzioni di movimento relative a tutto l’arto inferiore, ma allo stesso modo la funzione motoria ,magari alterata per ripetute distorsioni di caviglia ,può governare la struttura superiore di ginocchio e anca che non riescono a lavorare bene ,quindi le relazioni sono interdipendenti.
La relazione tra le problematiche dell’anca e il mal di schiena è dimostrato in vari articoli scientifici ,ecco alcuni link di approfondimento:
“The hip-spine connection: understanding its importance in the treatment of hip pathology”(https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25611411/)
“The hips influence on low back pain: a distal link to a proximal problem”(https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19321904/ )
Altri studi hanno studiato le relazioni della mobilità dell’anca durante il cammino in soggetti con sindromi da conflitto femoro acetabolare e quindi l’importanza dell’integrità della caviglia (articolazione tibiotarsica e sotto astragalica o subtalare).
In questi studi:
(https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23714133/ “Kinematic and kinetic differences during walking in patients with and without symptomatic femoroacetabular impingement”;
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26324332/”Femoroacetabular impingement syndrome is associated with alterations in hindfoot mechanics: A three-dimensional gait analysis study”
si evidenzia che durante il cammino c’è una diversa fase del passo in chi ha il conflitto femoro acetabolare ed in chi non lo ha ed inoltre ci sono delle modifiche di appoggio del piede ad ogni passo.

Normalmente durante la fase del passo ,all’appoggio del tallone al suolo si dovrebbe avere:
- una breve inversione del retropiede
- segue la fase di ammortizzamento con una reazione a catena, dal basso verso l’alto,
- che comprende l’eversione del retropiede, la rotazione interna della tibia e del femore e il tilt pelvico anteriore.
I soggetti presi in esame con sindrome da conflitto femoro-acetabolare di tipo CAM presentano nella fase di appoggio del piede, il retropiede eccessivamente in inversione al momento dell’appoggio del tallone e una riduzione della massima eversione durante la fase di appoggio.
Una minore eversione del retropiede rappresenterebbe quindi un meccanismo protettivo che il soggetto mette in atto per ridurre l’intrarotazione femorale e l’antiversione pelvica, per limitare quindi l’impingement tra il collo del femore e l’acetabolo e quindi il dolore.
Da qui si evidenziano a lungo andare gli effetti deleteri del malallineamento del retropiede.
L’importanza del muscolo psoas nel conflitto femoro acetabolare

In un’altro studio (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30074815/ “Altered Walking and Muscle Patterns Reduce Hip Contact Forces in Individuals With Symptomatic Cam Femoroacetabular Impingement” si è voluto studiare quale ruolo hanno i muscoli nella camminata in pazienti con conflitto femoro acetabolare(FAI)CAM e si è visto che questi soggetti alterano la cinematica della stessa come meccanismo protettivo e questo comporta una riduzione di forza del muscolo psoas.
"La mobilità limitata dell'anca non solo è attribuita al conflitto osso su osso, causato dalla morfologia della camma, ma potrebbe anche essere attribuita alla muscolatura. Non solo lo psoas major e l'iliaco sarebbero in grado di proteggere l'articolazione dell'anca durante l'estensione-flessione, ma il condizionamento atletico potrebbe rafforzare ulteriormente i muscoli del core per migliorare la mobilità dell'anca e l'equilibrio pelvico."
Infatti la contrazione del muscolo ileo-psoas tira la testa femorale verso l’alto e l’interno: in questo modo ,dato che il conflitto è causato dalla crescita eccessiva di tessuto osseo che schiaccia le strutture intorno all’articolazione(capsula articolare e labbro acetabolare),un buon tono di questo muscolo permette maggiore controllo della testa del femore che non “urta” contro la capsula.

La pratica :quali esercizi per migliorare l’anca ?
Nei soggetti affetti da conflitto femoro acetabolare (FAI) è importante lavorare non solo su tutto l’arto inferiore ma valutare colonna vertebrale e diaframma.
Gli esercizi si baseranno su questi punti fondamentali :
- mobilizzazione articolare dell’anca, per ridurre al minimo le rigidità
- allentamento delle tensioni muscolari tramite esercizi di stretching analitico e globale(ginnastica Mezieres)
- rinforzo della muscolatura dell’anca (glutei,ileopsoas)
- mobilizzazioni ed esercizi propriocettivi sulla caviglia
- una tonificazione generale per supportare il problema dell’anca e la colonna vertebrale (addominali, paravertebrali, dorsali)
- esercizi per il diaframma

Il mio metodo Total Body Postural Adjustment consentira’ di lavorare su questi 3 punti fondamentali per affrontare al meglio le patologie dell’anca:
- osteopatia
- esercizio fisico correttivo
- autoposture per le catene muscolari
Questo protocollo è applicabile anche in quei casi di dolore all’anca senza ancora chiari segni di artrosi.
Esegui questi esercizi tutti i giorni in un momento dove dedichi tempo per il tuo corpo e troverai giovamento.
Prenota una visita per controllare la tua postura ed riequilibrare il corpo.
Ciao, sono Simonetta Alibrandi , Osteopata , Posturologa e personal trainer, responsabile del sito. Scopri chi sono..