La sintomatologia che lamentano i pazienti al mattino quando si svegliano con cefalea occipitale, cervicalgia oppure come “cappa o pesantezza alla testa”,sono tutte manifestazioni dolorose mattutine che dipendono dall’occlusione, dalla deglutizione o da entrambe.
Oltre alle problematiche dell’apparato stomatognatico e della lingua contribuiscono a questa sintomatologia la postura lavorativa al pc per tante ore e la sedentarietà.

La lingua muscolo collegato alla cervicale
La lingua può essere considerata come un prolungamento rostrale della colonna cervicale. L’embriologia umana, infatti, evidenzia nei quattro somiti sotto occipitali la sua origine.
Con lo sviluppo degli archi branchiali del mascellare (parte superiore dei denti) e della mandibola (parte inferiore delle arcate dentarie), i suddetti somiti migrano in anteriorità e danno origine alla lingua.

L’embriologia pertanto spiega le connessioni del nervo ipoglosso (il XII nervo cranico che fa muovere tutti i muscoli della lingua), con il plesso cervicale e la loro sinergia funzionale.

Lingua , deglutizione e cervicalgia
Ho già parlato in un precedente articolo e nell’introduzione della possibilità di collegare la cervicalgia alla deglutizione e all’occlusione, quindi entra in gioco l’elemento fondamentale per la deglutizione ovvero la lingua.
Dobbiamo ricordare che la lingua ha un ruolo unico ed indispensabile durante tutta la fase di sviluppo embrionale. La lingua mantiene la stessa funzione per tutta la vita; ad ogni atto deglutitorio, lo schiacciamento della lingua contro il palato determina, la corretta espansione dello stesso, quell’espansione che permette una giusta collocazione della mandibola.
Già da questo presupposto possiamo dire che la lingua è un’organo conformatore e modellatore d’eccellenza del palato e quindi dell’occlusione.
Deglutizione:iperlordosi cervicale o rettilineizzazione?
Spieghiamo il perché possiamo soffrire di cervicalgia e cefalea a causa del meccanismo alterato della deglutizione.

Di norma, in una deglutizione fisiologica(che vedremo dopo) non si attivano i muscoli cervicali: questo perché serve dare fissità all’osso ioide, attraverso il legamento stiloioideo (che collega l’osso temporale della testa allo ioide), e permettere così l’avvio della deglutizione.
Quando quest’ultima però non è corretta, il coinvolgimento della muscolatura cervicale è proporzionale alla sua disfunzionalità e questo dovrebbe comportare un iperlordosi cervicale.
In effetti ciò accade in una prima fase e comporta il restringimento degli spazi tra l’occipite e le prime due vertebre cervicali (atlante C1 ed epistrofeo C2) con alterazione del piano di Francoforte(piano che passa dal condotto uditivo esterno a sotto l’orbita dell’occhio) e conseguentemente perdita dell’orizzontalità dello sguardo, elemento fondamentale e primario per orientarci nello spazio.
Quindi nell’intento di recuperare il piano di Francoforte, si attuano compensi automatici che fanno perno sulla terza e quarta cervicale; alla fine di questo processo evidenziamo, quasi sempre, una perdita di lordosi cervicale a volte con inversione di curva, con un lavoro assiale della muscolatura cervicale non fisiologico, che sul piano clinico comporta le classiche cervicalgia e cefalea muscolo tensiva.

Cervicalgia ,nervo frenico e lingua
Ogni disfunzione del plesso cervicale può ritrasmettersi anche al nervo frenico (costituito da un ramo del terzo, quarto e quinto paio di nervi del plesso cervicale,C3-C4-C5) e, quindi comportare una parallela e concomitante disfunzione a livello di respirazione ovvero interessare il diaframma(chi deglutisce male, respira peggio).

Le inserzioni del muscolo diaframma ,principale muscolo della respirazione , possono influenzare di rimando a cascata, l’assetto delle vertebre toraciche ma, ancor di più, quelle lombari per le inserzioni dei suoi pilastri, influenzando in tal modo anche i muscoli psoas (iperlordosi, scoliosi, rotazione del bacino, dismetria degli arti ecc. sono le inevitabili conseguenze).

Le fibre propriocettive del nervo frenico trasportano impulsi dai recettori della muscolatura del diaframma, mentre quelle sensitive, dopo essersi anastomizzate con le fibre freniche provenienti dal plesso celiaco (la centralina ortosimpatica che regola gli organi dell’apparato digerente superiore), innervano i legamenti falciforme e coronario del fegato(legamenti che sospendono il fegato al diaframma).
Grazie a questa innervazione ecco spiegata un’altra possibile sofferenza di cervicalgia nei pazienti che presentano patologie del fegato( calcolosi colecistica, steatosi epatica ,cirrosi): le terminazioni libere presenti nei legamenti epatici trasmettono l’impulso tensionale alla parte sensitiva cervicale, determinando così una ipertonia secondaria riflessa(riflessi viscero-somatici).

Inoltre fra i due capi (sternale e clavicolare) del muscolo sterno-cleido-mastoideo occipito mastoideo si trova il punto frenico dove si risveglia la sensibilità di questo nervo nelle nevralgie del medesimo, simile a quella che accade per il nervo sciatico adopera del muscolo piriforme.

Esiste anche un’anastomosi (collegamento) tra nervo frenico e nervo ipoglosso della lingua, ed ambedue ricevono filamenti anastomotici dai gangli cervicali dell’ortosimpatico (inferiore per il nervo frenico e superiore per l’ipoglosso). Inoltre questi due nervi hanno un’altra similitudine : ambedue contengono fibre motrici, propriocettivi e sensitive.
Cefalea e lingua
La cefalea è legata alla lingua e al suo nervo principale ipoglosso. Il nervo ipoglosso XII nervo cranico, presenta un ramo collaterale che innerva la dura madre occipitale ovvero la meninge più esterna che riveste tutto il nostro sistema nervoso centrale.

Il nervo ipoglosso è sicuramente motorio ma presenta anche delle fibre sensitive: infatti le fibre provenienti dal plesso cervicale profondo forniscono rami al tronco dell’ipoglosso. Il ramo discendente del plesso cervicale possiede sia fibre del nervo ipoglosso che dei due primi nervi cervicali quindi le fibre cervicali sarebbero motorie e sensitive.
Inoltre il nervo ipoglosso presenta dei rami meningei costituiti da fibre ortosimpatiche, provenienti dal ganglio cervicale superiore, e fibre sensitive dei primi nervi cervicali.
Questo spiega quella sintomatologia che i pazienti riferiscono al mattino quando si svegliano con cefalea occipitale, cervicalgia oppure come “cappa” o pesantezza alla testa. In realtà, tutte le manifestazioni dolorose ma tutine dipendono dall’occlusione, dalla deglutizione o da entrambe.
La masticazione e la cervicalgia
La masticazione e di conseguenza l’azione della lingua, è un elemento molto importante che non bisogna dimenticare di prendere in considerazione nei disturbi di cervicalgia ,cefalea e mal di testa.

Nel mio studio di osteopatia ricevo molti pazienti che all’anamnesi mi riportano delle edentulie,ovvero hanno mancanze di denti (specialmente i molari) tolti tanti anni prima e mai rimessi. Questo inevitabilmente come risultato finale comporta la masticazione prevalentemente da un solo lato, che implica una dominanza occlusale da un lato ed una privazione occlusale dall’altro il tutto a livello neurologico. Inoltre le due emimandibole potrebbero cambiare la loro sensorialità, con una minore sensibilità della mucosa del palato dal lato non utilizzato dal paziente nella masticazione.
Ci siamo mai chiesti cosa contengono le arcate dentarie? Esse formano una “scatola” che serve per contenere la lingua; inoltre, lo spazio a disposizione della lingua deve essere di tale entità e ben conservato tale da permetterle una mobilità libera da condizionamenti e barriere , come al contrario la lingua non avendo la barriera dei denti potrebbe scaricare le sue forze in modo squilibrato.
Vedremo meglio nei prossimi capitoli l’importanza della lingua in una visione”globale”.
Deglutizione fisiologica e non fisiologica
La lingua è un elemento fondamentale per una deglutizione fisiologica , già ampiamente illustrata in un articolo precedente. L’importanza della funzione linguale è sempre più studiata e valorizzata in modo “olistico”, che travalica quindi le semplici azioni di deglutizione e fonazione, che a prima vista, possono sembrare le uniche funzioni di questo incredibile organo.
La deglutizione corretta si attua con un meccanismo complesso, che vede coinvolti direttamente almeno 44 muscoli,di cui 16 linguali,i muscoli dell’occlusione, ovvero gli elevatori mandibolari in associazione a tutto il gruppo dei muscoli faringo-laringei. La loro coordinazione è di estrema importanza per un movimento armonico e vi devono essere dei punti nodali che permettono di riprodurre fedelmente lo stesso movimento, sempre identico a se stesso.
I punti cardine per un buon lavoro della lingua durante la deglutizione sono:
- la stabilità mandibolare data dall’ancoraggio offerto dall’intercuspidazione(chiusura tra i denti): solo questa che può permettere alla lingua, partendo dallo stesso punto, di attivare i suoi muscoli in modo sempre uguale e perfetto. A causa delle inserzioni mandibolari, la muscolatura linguale è vincolata in maniera imprescindibile alla mandibola, essendo condizionata nel suo funzionamento dalla posizione iniziale della mandibola stessa cosicché una sua posizione scorretta potrà influenzare la mobilità linguale; allo stesso modo, in maniera reciproca, un ripristino di una funzione linguale prima alterata, si mostra spesso capace di ridare una posizione equilibrata alla mandibola.
- la stimolazione delle terminazioni nervose del nervo trigemino che ritroviamo sia a livello dello spot palatino(punto compreso tra la papilla dei primi due denti incisivi e le prime rughe del palato), ma anche nei legamenti paradontali e nei fusi neuromuscolari dei muscoli masseteri.
- la stabilità della mandibola, durante la deglutizione, permette la lingua, partendo dalla compressione del suo apice contro lo spot palatino, di attivare i relativi muscoli masseteri in modo efficace e preciso e rilasciare allo stesso tempo i mm.mimici che non si contraggono mai.
- la comparsa di una pressione aerea negativa nel faringe durante l’atto deglutitorio che permette il deflusso (l’aspirazione) del muco dall’orecchio medio attraverso la tuba di Eustachio verso il faringe.
Ricordo brevemente che il movimento deglutitorio si sviluppa attraverso tre fasi:
- fase orale(la più importante per la lingua)
- fase faringea
- fase esofagea.

La deglutizione atipica o disfunzionale si verifica quando la lingua non è posizionata nella maniera corretta all’interno del cavo orale, non riesce ad attuare l’azione di schiacciamento sullo spot palatino e il suo movimento durante l’atto deglutitorio non risulta coordinato con le altre strutture del complesso cranio-cervico-mandibolare tale da portare a scompensi nel’occlusione , tensioni suboccipitali (mal di testa e cefalea)e variazioni di curva del tratto cervicale(cervicalgia).
Deglutizione disfunzionale, lingua e malocclusioni
Quando si riscontra una deglutizione atipica o disfunzionale nella quale il punto di applicazione della spinta linguale è diverso (quindi non c’è l’appoggio sullo spot linguale o palatino) , ritroviamo molto spesso la comparsa di problematiche ortodontiche e di occlusione (malocclusione). Queste inevitabilmente nel tempo comporteranno problematiche di cervicalgia e cefalea occipitale.

Le alterazioni della dinamica deglutitoria linguale, sono in grado di spiegare biomeccanicamente la comparsa di quasi tutte le problematiche di ortodonzia e quindi le malocclusioni.
Il punto di applicazione della spinta linguale è la discriminante delle varie tipologie di danno:
- deglutizione con spinta linguale anteriore determina una compressione contro la mascella anteriore(premaxilla), producendo atteggiamenti di II classe I divisione (denti incisivi sventagliati in fuori)
- deglutizione con la lingua che si interpone tra la premaxilla e la mandibola può partecipare, insieme al restringimento del palato causato dai muscoli buccinatori, a determinare II classe da retrusione mandibolare
- deglutizione con spinta linguale orizzontale dove la lingua non scivola contro la superficie palatina degli incisivi superiori (spot Palatino), ma si interpone anteriormente tra le arcate ritroviamo un morso aperto
- deglutizione con spinta linguale bassa contro la mandibola,associata ad una posizione di riposo in postura bassa, è la causa più evidente di atteggiamenti di III classe
- deglutizione con interposizione laterale della lingua produce dei morsi coperti.
Quindi possiamo dire che la lingua con i suoi 17 muscoli ,ha la stessa valenza sia nel feto che in qualsiasi età della vita e sarà sempre la lingua stessa a determinare lo sviluppo delle ossa mascellare e mandibola che seguiranno passivamente le pressioni e le trazioni determinate dalla stessa.
Postura e mandibola
Da quanto detto nel paragrafo precedente possiamo dire che l’occlusione , la mandibola e la posizione della lingua sono fondamentali per una postura corretta.
Per postura possiamo intendere “la posizione assunta da un corpo nello spazio che lo circonda“. Tale posizione risente di innumerevoli fattori, il più importante dei quali è la necessità di contrastare la forza di gravità.
La postura corretta, ideale, è quella che rappresenta il miglior equilibrio tra le tensioni dei vari gruppi muscolari che partecipano al suo mantenimento(muscoli antigravitari): in questa posizione, il corpo ha il minimo impegno muscolare ed il minimo dispendio energetico.
Per l’approfondimento sulla postura vi rimando ad un mio articolo precedente:https://osteopataaroma.com/postura-corretta-e-osteopatia/
Quindi qualsiasi posizione diversa da quella ideale, richiederà per il suo mantenimento un dispendio energetico maggiore, a causa dell’utilizzo a fine posturale di gruppi muscolari diversi, non progettati per questo scopo e quindi incapaci di compiere questo lavoro senza dar luogo a forti contrazioni muscolari.
Noi non viviamo a “denti stretti”.
La nostra postura è corretta solo se le Funzioni sono corrette: occlusale e deglutitoria.
Correlazione tra mandibola, tratto cervicale e appoggio plantare
Sappiamo che il mantenimento della postura corretta è affidato alle informazioni, che giungono all’encefalo dei vari distretti periferici dotati di specifici recettori, in grado di recepire informazioni sia dall’ambiente esterno che dall’interno dell’organismo.
Tra i principali recettori ricordiamo i propriocettori situati nelle articolazioni, nei muscoli e nei tendini, deputati alle informazioni sulle variazioni della tensione muscolare indotte dalla contrazione muscolare dal movimento.

Ma altrettanto importanti sono degli organi che posseggano caratteristiche indispensabili per il controllo posturale ideale che sono:
- occhio (vista)
- orecchio (apparato vestibolare)
- piede
- mandibola (componente muscolare e articolare)
- lingua
Ebbene sì , è proprio la mandibola una determinante informazionale dell’encefalo. Tutte le catene muscolari, attraverso le quali si esplica il movimento dell’intero organismo, passano attraverso la mandibola e finiscono a livello dei piedi.
È intuibile che è un cambiamento di posizione mandibolare possa significare un effetto sull’appoggio plantare e su tutto quanto sta tra questi due elementi e viceversa ogni problematica correlata all’intero organismo potrà avere ripercussioni sulla posizione mandibolare.
A secondo delle variazioni della mandibola possiamo ritrovare queste variazioni di postura:

- mandibola retrusa: corrisponde spesso un raddrizzamento della colonna cervicale con la perdita della fisiologica lordosi, atteggiamento in chiusura delle spalle, aumento della cifosi dorsale e della lordosi lombare, accompagnate spesso da piede piatto;
- mandibola protrusa: corrisponde ad una iperlordosi cervicale, accompagnata da un piede cavo.
Lingua e sindrome “glosso-posturale”
Tra gli elementi che partecipano al controllo posturale ed al “raddrizzamento”ho menzionato la lingua. Si proprio la lingua!
Un ruolo fondamentale posturale lo sta acquistando anche la lingua, con la sua funzione di spinta sullo spot palatino nella deglutizione.

Lo spot palatino è quel punto che si trova fra la papilla interdentale e la prima ruga palatina. Esso è ricco di recettori quali i Corpuscoli di Meissner, i Corpuscoli del Pacini e i corpuscoli di Ruffini che intervengono nel controllo posturale e nella modulazione del tono muscolare: tutti questi esterocettori si trovano concentrati in un centimetro quadrato di palato dove emerge il nervo naso-palatino(branca del nervo trigemino V2).
Tutto il sistema è collegato con i centri vestibolari superiori immediatamente davanti il cervelletto, dove sono allocati dei riflessi di raddrizzamento: l’azione di raddrizzamento è quindi neurologica.
Riassumendo,la stabilità della mandibola durante la deglutizione, permetterà alla lingua, partendo dalla compressione del suo apice contro lo spot, di attivare i relativi muscoli in modo efficace e preciso.
La lingua viene ad assumere quindi un ruolo posturale specifico, caratterizzato dalla capacità di dare equilibrio alla muscolatura disfunzionale e migliorare la distribuzione dei carichi sul piede.
Ogni disfunzione della dinamica linguale che comporti una sua mancanza di contatto con l’emergenza del nervo naso-palatino è in grado così di generare degli effetti posturali di carattere generale (sindrome glosso-posturale).
La lingua è in grado di perturbare l’equilibrio posturale grazie alle sue connessioni con strutture anatomiche di capitale importanza, oltre che per ragioni di ordine neurofisiologico.
L’apparato della lingua, in virtù dei suoi legami con i mascellari, il cranio, le cervicali, le scapole, la faringe e la laringe rappresenta il vero “trait d’union” tra funzioni orali e funzioni posturali corporee.
Per la disposizione prevalentemente trasversale delle sue fibre, la lingua può essere considerata un diaframma che mette in comunicazione le catene muscolari anteriori e posteriori del corpo e se ci sono segni di deglutizione atipica,determinerà squilibri posturali in tutto il corpo.
Osteopatia , lingua e cervicalgia
L’osteopata potrà essere di aiuto sulle tensioni generate in tutto il corpo da una lingua disfunzionale con conseguente malocclusione. Su soggetti adulti non si potrà rieducare la lingua (compito del logopedista) ma si trarrà beneficio con trattamenti con rilascio miofasciale sulla lingua e per lo schema cranico trattamenti cranio sacrali.

Grazie alle manovre osteopatiche possiamo allentare le tensioni di una lingua con una postura scorretta e ridarle mobilità facilitando il lavoro del terapista miofunzionale.
Inoltre le trazioni sulla lingua eserciteranno ,attraverso le sue inserzioni sull’osso temporale e sullo sfenoide un’azione di liberazione sulle suture craniche bloccate favorendo il movimento di flessione ed estensione cranica (Movimento Respiratorio Primario MRP).
Sarà importante poi lavorare e riequilibrare tutte le altre strutture corporee ossee, fasciali e muscolari fino alla pianta dei piedi:
- tratto cervicale (soprattutto le prime vertebre cervicali atlante ed epistrofeo (C1-C2) e la giunzione sub occipitale,C0)
- i muscoli della respirazione e la gabbia toracica che saranno sempre contratti specialmente in soggetti ansiosi(diaframma , scaleni e piccoli pettorali),
- tratto lombare,
- visceri con particolare attenzione allo stomaco nelle problematiche di reflusso gastro-esofageo che accompagnano nel corso della vita i soggetti con deglutizione disfunzionale.
Esercizi per la lingua e cervicale
Ecco degli esempi di routine di esercizi utili per le problematiche di cervicalgia, esercizi per la mandibola e la lingua .
La cefalea ,il mal di testa potranno trovare giovamento con degli esercizi di mobilità generale del tronco e della cervicale.
Nel mio metodo Total Body Postural adjustment lavorerò a 360 sulla persona con personalizzazione degli esercizi e dei trattamenti osteopatici ,avvalendomi di collaboratori professionisti (Ortodonzista, Logopedista) a seconda delle esigenze.
Il mio metodo Total Body Postural Adjustment si avvale della combinazione di 3 elementi:
- Tecniche Osteopatiche per intervenire sulla risoluzione delle disfunzioni strutturali, muscolari, viscerali.
- Esercizi Fisici Correttivi che “sciolgono” le tensioni muscolari,contemporaneamente, adoperarsi al rafforzamento di alcuni distretti muscolari interessati: i ripristinerà così la giusta postura e il movimento.
- Autoposture Mézières e Souchard (Stretching Globale Attivo) da eseguire quotidianamente per mantenere le catene muscolari elastiche e allungate, in particolare quella posteriore, sempre coinvolta per contrastare la forza di gravità.
Ciao, sono Simonetta Alibrandi , Osteopata , Posturologa e personal trainer, responsabile del sito. Scopri chi sono.