L’insorgenza degli acufeni, pur essendo abitualmente ascritta alle affezioni dell’orecchio, può essere determinata anche da stimoli non uditivi che partono dalle regioni della testa e del collo, e in particolare dalla mandibola e dall’articolazione temporo-mandibolare o ATM. Vediamo come l’osteopatia può essere di aiuto.
Che cos’e l’acufene?
La corretta definizione di acufene dovrebbe essere “percezione acustica non organizzata, non realmente prodotta da alcuna sorgente sonora, né all’interno né all’esterno del nostro corpo”.

Già nel 400 a.C. Ippocrate se ne occupò senza successo. Celso e Galeno, secoli dopo, tentarono con il medesimo risultato fallimentare di risolvere il loro disturbo. Sembra che anche Beethoven, alla fine della sua vita, mal sopportasse quel fastidioso ronzio. Tuttavia, malgrado i progressi e le numerose ricerche effettuate il problema degli acufeni non è stato ancora del tutto risolto.
L’ acufene: cosa percepiamo..
Parlando di acufeni,possiamo dire che i sintomi locali che percepiamo riguardano strettamente l’articolazione temporo-mandibolare(ATM) che presenta:
- asimmetrie facciali
- malocclusioni dentarie
- bruxismo
- contratture ai muscoli masticatori.
Si possono riferire una vasta gamma di sintomi, alcuni chiaramente non legati all’orecchio, quali :
- mal di testa
- dolori facciali (dovuti al collegamento con il nervo trigemino)
- dolori cervicali
- lombosciatalgia(il corpo è unico:principio dell’osteopatia)
ma anche altri di abituale pertinenza otorinolaringoiatrica:
- senso di ovattamento
- prurito
- dolore auricolare
- instabilità posturale
- vertigini
La presenza di sintomi apparentemente legati all’orecchio potrebbe ancora più chiaramente orientare verso un caso di acufene legato a disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare quando l’otorinolaringoiatra ha escluso cause di sua competenza.
Acufeni e indagine nei confronti dell’articolazione temporo-mandibolare..
Deve essere fatta un’indagine approfondita sull’ATM, specialmente nei casi in cui alla presenza dell’acufene non corrisponda una possibile causa otologica.
Gli acufeni legati a disturbi temporo-mandibolari sono in una percentuale di casi variabile tra il 25% e il 65%. Questa associazione tra malattie è possibile per il comune sviluppo embriologico dell’orecchio medio con il sistema trigeminale della mandibola.
Si sospetta questa origine se si osservano:

- sintomi associati di alterazione del movimento mandibolare,
- rumori alle articolazioni temporo mandibolari,
- dolori facciali e mandibolari,
- otalgia
- dolori cervicali
Sintomi dell’acufene

Alcune caratteristiche dell’acufene possono più facilmente ipotizzare un ruolo patogenetico importante dell’articolazione temporo-mandibolare, e orientare di conseguenza in questo senso la terapia. Anzitutto in questi casi l’acufene è riferito prevalentemente dallo stesso lato dell’articolazione interessata.
Come fa un problema all’articolazione temporo-mandibolare a creare un disturbo all’orecchio?

I pazienti che presentano acufeni legati all’ATM presentano disordini temporo-mandibolari.
Le correlazioni che spiegano questa associazione sono:
Correlazione n.1: EMBRIOLOGICA
Lo sviluppo della mandibola in embriologia, deriva dalla cartilagine di Meckel dalla quale deriva anche l’incudine ed il martello dell’orecchio (orecchio medio). Se ne deduce, già da qui, che la mandibola e l’orecchio “viaggiano” di pari passo.
Correlazione n.2: ANATOMICA
L’articolazione temporo-mandibolare presenta diversi legamenti (intrinseci ed estrinseci). Uno di questi (legamento sfeno-mandibolare) presenta alcune inserzioni alla base del martello (orecchio). Anche in questo caso si comprende come, un problema all’articolazione della mandibola, possa ripercuotersi sull’orecchio.
Correlazione n.3: CLASSI SCHELETRICHE
La parte posteriore dell’articolazione temporo-mandibolare presenta una parete di “cartongesso” e subito dietro il meato acustico, pertanto una eccessiva seconda classe (mandibola retratta) o un condilo posteriore, comprime su questa parete e quindi ripercuotersi sull’orecchio medio predisponendo a “fischi” e otiti.
Le articolazioni temporo-mandibolari sono le giunzioni tra le ossa temporali del cranio e l’osso mascellare inferiore. In un soggetto sano i condili mandibolari si collocano al centro della cavità glenoide dell’osso temporale, fra le superfici articolari è interposto un disco (menisco).
Condilo e menisco dovrebbero muoversi in sinergia durante l’apertura della bocca con un movimento di roto-traslazione.
L’origine dei disordini temporo-mandibolari è multifattoriale, per sovrapposizione da malocclusione dentale, fenomeni biologici e psicologici, traumi, stili di vita predisponenti.
Si verificano quindi delle condizioni di natura infiammatoria e degenerativa che vanno ad interessare le articolazioni temporo mandibolari, la muscolatura mandibolare e le strutture che con esse contraggono rapporti anatomo-funzionali.
I disordini temporo-mandibolari si possono riassumere in due categorie:
- disturbi muscolari (spasmi contratture, trigger point, dolori muscolari spesso associati a bruxismo e serramento)
- patologie articolari che possono essere intracapsulari quando interessano l’articolazione (click o incoordinazione condilo meniscale riducibile, incoordinazione condilo meniscale irriducibile, blocco temporo mandibolare, artrosi temporo mandibolare) ed extracapsulari quando colpiscono i legamenti esterni dell’ATM (sublussazione condilo mandibolare, lussazione completa condilo mandibolare)
..ma la postura gioca un ruolo importante nel disturbo dell’ATM e negli acufeni?

Molte persone sofferenti di disturbo dell’ATM, malocclusione, bruxismo e tutti i disturbi sopra citati ,ignorano che la causa del loro fastidio potrebbe essere riconducibile ad un problema posturale.
In questi casi, il modo migliore per fare fronte a questi disturbi è attraverso un approccio globale, come quello osteopatico, che prenda in considerazione l’intera struttura muscolo-scheletrica per correggere la cattiva postura.
Dopo aver facilitato il corpo a ritrovare il suo giusto equilibrio strutturale, utilizziamo tecniche specifiche ed esercizi, molto efficaci per curare il disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare o ATM.
Disturbo dell’ ATM e acufeni
Abbiamo detto che una mascella dolorante o difficile da aprire può essere relazionata a un disturbo temporo-mandibolare, causato dagli effetti dello stress fisico sulle strutture vicine all’articolazione: muscoli (della mandibola, testa, viso, collo), disco fibrocartilagineo, legamenti, nervi e denti.
Quando le articolazioni mascellari sono disfunzionali, i movimenti normali della bocca nel parlare, masticare, sbadigliare o deglutire vengono limitati. Inoltre, possono provocare dolore e rigidità intorno all’ATM, mal di testa e dolore al collo, acufeni, ronzii.
Ricapitolando…
Sintomi di un disturbo dell’ATM: Dolore al massetere e ai muscoli circostanti Click temporo-mandibolare Blocco/chiusura articolare Dolore all’orecchio, collo, spalle, schiena Digrignamento dei denti (bruxismo) Difficoltà a masticare, aprire o chiudere la bocca Gonfiore e dolore sordo al viso Acufeni e vertigini Mal di testa |
Non sempre questo disturbo è relazionato solo alla corretta posizione del morso (occlusione dentale), come si potrebbe immaginare.
La postura errata gioca un ruolo fondamentale nel disturbo dell’ATM
Anche traumi e stress di natura fisica o psichica possono attivare i muscoli masticatori, che rimangono ipertonici anche dopo che l’evento sia ormai passato, dando origine poi ad un disturbo dell’ATM.
Muscoli masticatori costantemente tesi possono modificare la posizione dell’ATM, influenzando di conseguenza il sistema muscolo-scheletrico e nervoso.
Postura ATM e acufeni
Una postura sbagliata e la sedentarietà portano ad un’alterazione della colonna vertebrale, che successivamente può spostare la mandibola in avanti, creando un morso scorretto. Il disallineamento dei denti è una delle principali cause del disturbo dell’ATM, ecco perché è importante evitare l’effetto a catena di una cattiva postura.

Quando si lavora per ore davanti al computer in posizione scorretta, con la testa piegata in avanti, l’allineamento verticale con la spalla e il resto della colonna viene deviato.

Ne subisce le conseguenze in particolar modo la muscolatura complessa dell’ATM( che non è destinata a reggere il peso della testa) ma anche i muscoli del collo e della spalla.
Quando i muscoli masticatori vengono richiesti per mantenere la testa in sù, contro la gravità, essi limitano i movimenti naturali della mandibola, generando dolore, rigidità e blocco mandibolare.

Osteopatia e ATM
L’osteopatia può essere di grande aiuto per risolvere il problema degli acufeni e dell’ATM. Il protocollo degli acufeni che hanno un’origine cranio-cervico-mandibolare è complesso e deve considerare il corpo nella sua unicità (principio fondamentale dell’osteopatia)trattando tutti i sistemi dal viscerale al muscolo scheletrico.
Pertanto, nel caso di presenza di acufeni e di disturbi dell’ATM, è importante innanzitutto fare una valutazione posturale accurata e anamnesi prossima e remota del paziente.
Seguirà un programma completo di trattamenti osteopatici manuali, esercizio fisico correttivo e auto posture da eseguire in autonomia.
Con l’osteopatia si interviene con le tecniche manuali più adatte per migliorare l’aspetto biomeccanico e strutturale che ha portato in disfunzione tutto il corpo.

Nei miei trattamenti di osteopatia utilizzo un approccio gentile di correzione del disturbo dell’ATM per rilassare i muscoli masticatori, con dei trattamenti miofasciali specifici che aiutano a riposizionare l’articolazione temporo-mandibolare.
Con queste tecniche osteopatiche di rilascio dei muscoli intorno all’ATM, la tensione costante alle mascelle viene alleggerita naturalmente.
Così, quando i muscoli mascellari vengono riequilibrati, essi avranno un effetto benefico anche su altre parti del corpo, grazie a dei riflessi involontari che incidono sull’allineamento del sistema muscolo-scheletrico.
Come ho detto in precedenza nel caso di disturbo dell’ATM e di problemi posturali, non si devono trascurare altri distretti del corpo, come il bacino, la colonna vertebrale e, in particolar modo, la prima vertebra cervicale (Atlante), vertebra chiave della nostra salute.
Questo racchiude il mio metodo , il Total Body Postural Adjustment.
Sarà necessaria inoltre un approccio multidisciplinare tra gnatologo, otorinolaringoiatra e psicologo.
Lo gnatologo se lo riterrà necessario potrà procedere alla costruzione di un dispositivo intraorale, ovvero un bite gnatologico specifico per le problematiche del singolo paziente (bite di svincolo, bite di riposizionamento, bite di stabilizzazione).

Questi dispositivi modificano, secondo le indicazioni del dentista, i rapporti inter-occlusali e identificano la posizione terapeutica corretta fra le due arcate dentarie al fine di rimuovere il possibile conflitto articolazione mandibolare e orecchio. Sono molte le esperienze nel campo dei disturbi cranio-cervico-mandibolari riportate dalla letteratura che dimostrano la potenziale efficacia del trattamento sulla sintomatologia collaterale delle disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare che includono possibilità terapeutiche anche per l’acufene.
Il risultato sarà un maggior benessere in tutto il corpo!
Prenota una visita per controllare la tua postura ed riequilibrare il corpo.
Ciao, sono Simonetta Alibrandi , Osteopata , Posturologa e personal trainer, responsabile del sito. Scopri chi sono..